
Angoscia, si è l'angoscia l'emozione che assale la mia mente, il mio corpo, ogni volta che sono costretto ad andare in ospedale per un Day Hospital. Il day hospital dura una giornata una giornata proprio come le classiche gite d'istruzione che ci propinavano da piccoli all'elementari. Si! una gita all'insegna di aghi, visite oculistiche, elettro encefalo gramma e chi più ne ha più ne metta.
Corridoi affollati, Medici che sembrano così lontani da un reparto di ER, infermiere stanche che vanno via dal turno di notte e quelle che invece incominciano a prepararsi per il combattimento a "sangue freddo" con i piccoli pazienti pronti per un prelievo.
Papà e mamme, quelle mamme che sul viso hanno stampato tutte lo stesso sguardo di speranza, talvolta di rassegnazione. L' ansia dell' attesa in piedi davanti alla porta del medico...quell'attesa nell'attesa di sapere i risultati di quegli esami nella speranza che tutto sia "negativo".
In ospedale ci si consola a vicenda, anche senza conoscersi.
"Anche lei qui signora? Come mai?...tanto piacere...buona fortuna" queste le frasi sussurrate sottovoce dalle mamme vigili agli orecchi dei bambini...per non fargli capire, per non farli soffrire.
Chi ha la fortuna di essere ricoverato in un ospedale per un Day Hospital, ovviamente nel reparto pedriatria, non può non notare tutti questi piccoli particolari che all'apparenza risultano casuali.
La sala d'attesa ha due grossi banchi da gioco per i più piccoli che ignari di tutto, del tanto temuto prelievo del sangue e accertamenti vari, giocano spensierati tra loro. Non importa se ci si conosca oppure no, in ospedale si diventa subito amici. Quand'ero bambino e le mie degenze a volte duravano anche dei mesi ricordo che per le infermiere, i dottori, le tanto temute Capo sala, ero per loro come una mascotte.
La cosa che odio, ho sempre odiato e continuerò ad odiare sono gli sguardi, quegli sguardi di compassione, di occhi languidi e malinconici nei confronti dei piccoli e grandi pazienti. Quelle volte in cui la diagnosi è così preoccupante da essersi impossessata anche del proprio aspetto, come se non bastasse si impossessa anche della nostra vergogna. Vergogna nell'essere guardati, fissati, osservati, commiserati...
Come ogni gita d'istruzione che si rispetti oggi ho appreso tante cose, visitato reparti nuovi, conosciuto gente nuova...Ma la cosa che più delle altre ho capito e che è meglio restare lontani dall'auto commiserazione se c'è gente seduta ad un passo da noi che sta peggio. Si! il concetto è semplice ma provate a metterlo in atto! Angelo
4 commenti:
"aprite il cuore alla mente" qst frase l'ho scritta io..by lucia
Lucia...Lucia...0_0 Mi sconvolgi!A però...;p tvb
..Mai quanto lo fai tu ogni giorno!(fate bene se vi preoccupate di qst affermzione)skerzo.. tvb Lù
Io mi preoccuperei di altro ;p tu che dici? Mi sa che Nizza a te ti ha rinvigorito!!!Baci Lù
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